Nove piani di altezza per 29 metri di estensione, queste sono le dimensioni dell’edificio di legno più grande d’Italia. Sorto a Rovereto, grazie all’impegno di PEFC Italia, organismo garante della gestione sostenibile del patrimonio forestale e dei suoi prodotti, che ha attivato una filiera sostenibile per supportare i proprietari di foreste colpite dal ciclone Vaia. Per evitare che il costo del legname subisse un notevole ribasso, PEFC ha attivato un insieme di progetti finalizzati al riutilizzo e vendita del legname a prezzi congrui.

L’edificio sorgerà a Rovereto e sarà l’emblema della rinascita, poiché è una costruzione realizzata con il legname abbattuto dall’uragano Vaia in una zona precedentemente occupata dallo stabilimento Marangoni Meccanica. È un edificio a impatto zero poiché il legno assorbe carbonio, infatti ogni metro cubo di legno equivale a uno stoccaggio 0,92 tonnellate di Co2, inoltre la sostituzione del legno a cemento e calcestruzzo, materiali con un costo energetico e di smaltimento elevato, porta a un risparmio di 0,7 tonnellate di Co2 per metro cubo di legname utilizzato. La grande costruzione a impatto zero è sorta all’insegna della sostenibilità sociale, infatti una volta terminata ospiterà persone fragili, come disoccupanti, migranti, anziani e disabili in situazioni di precarietà economica. 

È un edificio a impatto zero poiché il legno assorbe carbonio, infatti ogni metro cubo di legno equivale a uno stoccaggio 0,92 tonnellate di Co2, inoltre la sostituzione del legno a cemento e calcestruzzo, materiali con un costo energetico e di smaltimento elevato, porta a un risparmio di 0,7 tonnellate di Co2 per metro cubo di legname utilizzato.