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AMBIENTE E ENERGIA
Le zone umide, ecosistemi che tutelano la biodiversità
 

Terminerà a fine anno un progetto ISPRA per proteggere la Laguna Superiore di Venezia

 
 
 

Le zone umide rappresentano una fonte di ricchezza ambientale per fronteggiare meglio eventi climatici estremi, come alluvioni o siccità. Il valore di queste parti di ...

 
 

 

lunedì 7 febbraio 2022

 

 

Le zone umide rappresentano una fonte di ricchezza ambientale per fronteggiare meglio eventi climatici estremi, come alluvioni o siccità. Il valore di queste parti di territorio è talmente elevato che il 2 febbraio del 1971 fu firmata la convenzione di Ramsar, il primo trattato in materia di tutela ambientale. Si tratta di un evento decisivo, perché per la prima volta nella storia diversi governi, scienziati e organizzazioni internazionali si ritrovarono a discutere, scambiare conoscenze durante la “Conferenza internazionale sulle zone umide e gli uccelli acquatici”. Dal 1977, ogni 2 febbraio ricorre la “giornata mondiale delle zone umide”. Queste porzioni di territorio, permanenti o transitorie, sono uno scudo per la tutela della biodiversità, infatti secondo uno studio del WWF, tra gli uccelli a rischio d’estinzione la sopravvivenza di 146 specie dipende dalle zone umide. Lagune, fiumi, foci, stagni, saline allagate etc. hanno la capacità, soprattutto in momenti come quelli attuali in cui i cambiamenti climatici sono in continua evoluzione, di fornire funzioni ecosistemiche importantissime come la regolazione idrogeologica, la depurazione delle acque e l’assorbimento dell’anidride carbonica.

Da uno studio delle Nazioni Unite, è emerso che nel mondo negli ultimi tre secoli le zone umide si sono ridotte dell’85%, l’Italia è uno dei Paesi che ne ha perso una percentuale altissima circa il 66%, dato in parte imputabile alle bonifiche dell’Agro Pontino e della Pianura Padana, realizzate negli anni 30 del secolo scorso. Tuttavia, il nostro Paese è in possesso di 66 zone umide considerate importanti dalla convenzione di Ramsar, le cosiddette “wetland” son distribuite in 15 regioni e si estendono per un totale di circa 77.856 ettari. Tra le importanti iniziative nazionali per la tutela delle zone lagunari vi è il LIFE Lagoon Refresh, un progetto che ha lo scopo di proteggere l’habitat e la biodiversità della Laguna Superiore di Venezia.Iniziato nel 2017 il lavoro di tutela, che vede coinvolti l’ISPRA, alcune Università e la Regione Veneto, terminerà alla fine del 2022.