FOCUS
Amburgo, la svolta green degli edifici pubblici
Le scelte sostenibili della metropoli tedesca
Sono quattro i milioni di euro investiti, 10.000 i radiatori in via di installazione, in almeno 50 edifici pubblici, e 15 i gigawattora risparmiati sui ...
mercoledì 9 novembre 2022
Sono quattro i milioni di euro investiti, 10.000 i radiatori in via di installazione, in almeno 50 edifici pubblici, e 15 i gigawattora risparmiati sui consumi per il riscaldamento invernale di Amburgo.
Il progetto mira a ridurre del 30% i consumi previsti per scaldare gli uffici pubblici durante prossimo inverno. Un efficientamento energetico che è pari a quello di 1800 appartamenti, di circa 60 metri quadrati ognuno. L’iniziativa è frutto della triplice collaborazione fra la società immobiliare Sprinkenhof, che gestisce gli immobili pubblici, la start – up Vilisto e l’azienda berlinese myWarm.
L’iniziativa prevede, nell’ottica di razionalizzare i consumi energetici, il bilanciamento idraulico dei circa 10.000 radiatori presenti negli uffici dell’amministrazione cittadina, a opera della società myWarm, che verranno calibrati per ottenere:
- i livelli di riscaldamento ottimali;
- la riduzione del consumo di energia;
- il calo delle emissioni climalteranti in atmosfera.
Ma non solo. Il progetto è finalizzato anche all’installazione di termostati intelligenti, ad autoapprendimento, sviluppati dalla start – up Vilisto. Questi ultimi infatti, progettati ad hoc per gli uffici dei diversi stabili, sono in grado di rilevare in automatico, la presenza o meno di persone nelle stanze. Il sistema che regola il riscaldamento interno, in grado di efficientare la produzione di calore, si accende infatti solo se rileva la presenza dei dipendenti nelle stanze.
I promotori dell’iniziativa e la municipalità della città tedesca, hanno previsto anche un complesso di termostati, solitamente pre impostati alla temperatura di 19 gradi, considerata ideale per i lavoratori della pubblica amministrazione che però, in casi di particolare necessità, può essere variata a distanza.
I lavori sono partiti lo scorso agosto e hanno permesso di anticipare i tempi e prepararsi ad affrontare l’inverno alle porte, in maniera strategica. Amburgo ha trasformato un contesto preoccupante, causato dall’aumento dei prezzi del gas in Europa, in un’opportunità.
La fine dei lavori è prevista, secondo l’amministrazione municipale, entro la fine dell’anno. Andreas Dressel, senatore delle finanze di Amburgo ha ribadito come il progetto rappresenti solo una parte di una vision urbana, più ampia chiamata a razionalizzare le spese energetiche cittadine. Dressel ha spiegato anche come l’efficientamento energetico di questa tipologia di edifici, causa la loro struttura e le dimensioni, può rappresentare un notevole beneficio in termini di risparmio energetico, ma anche porsi come modello da imitare, nella più generale e impegnativa sfida al cambiamento climatico.
Amburgo non è nuova a questa tipologia di approccio, votato di certo alla sostenibilità energetica e ambientale ma basato anche su una buona dose di innovazione, non solo tecnologica ma anche creativa. Basti ricordare il progetto Biq – house che di fatto è il primo edificio alimentato, esclusivamente da alghe e costruito a Wilhelmsburg, a pochi chilometri da Amburgo.
Ma gli esempi che hanno visto la città di tedesca come protagonista del cambiamento sostenibile potrebbero essere molti altri. Uno davvero innovativo è quello dello studio Schenk + Waiblinger Architects. Gli architetti hanno infatti progettato le WaterHouse, cinque moderne palafitte a energia ed emissioni zero, alimentate e scaldate solo da terra, acqua e sole, che sorgeranno sul fiume Elbe, e accoglieranno 34 nuove unità abitative galleggianti.
Amburgo e la sostenibilità energetica è una storia che parte da lontano con la firma, una delle prime città in Europa, del Patto dei sindaci nato nel 2008, che è tutt’ora il più grande movimento, su scala mondiale, delle città per le azioni a favore del clima e l’energia. A seguito della firma infatti la municipalità tedesca ha varato un piano integrato, per la riduzione delle emissioni climalteranti in atmosfera del 40% entro il 2020 e dell’80% entro il 2050.
Il progetto rappresenta solo una parte di una vision urbana, più ampia chiamata a razionalizzare le spese energetiche cittadine