< back

FOCUS
La Poseidonia oceanica garanzia di biodiversità
 

Progetto ISPRA monitora l'esito del suo trapianto nei mari italiani

 
 
 

Proteggere il mare attraverso la piantumazione e il monitoraggio della Poseidonia oceanica questo è l’obiettivo di LIFE SEPOSSO, progetto realizzato per la prima volta in ...

 
 

 

mercoledì 11 maggio 2022

 

 

Proteggere il mare attraverso la piantumazione e il monitoraggio della Poseidonia oceanica questo è l’obiettivo di LIFE SEPOSSO, progetto realizzato per la prima volta in Italia e nel Mediterraneo. Abbiamo parlato con due dei responsabili del progetto, Barbara La Porta e Tiziano Bacci di ISPRA, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, che ci hanno spiegato cos’è la Posidonia oceanica e che ruolo riveste per l’ambiente. “Sebbene spesso confusa con un’alga, Posidonia oceanica è una pianta marina, endemica del Mediterraneo, dove forma estese praterie, distribuendosi lungo le coste. Predilige acque trasparenti e vive a una profondità massima di circa 40 metri. Almeno l’1% dei fondali del Mediterraneo è occupato dalle sue praterie, che producono quotidianamente circa 20 litri di ossigeno al metro quadrato, a beneficio dell’ecosistema costiero.

Riguardo al suo ruolo rispetto all’assorbimento di CO2 e alla biodiversità ci dicono “L’anidride carbonica catturata e fissata dalla pianta è sottratta all’ambiente, e rappresenta un valido strumento alla mitigazione dei cambiamenti climatici. Come le grandi foreste sulla terra, le praterie di Posidonia oceanica ospitano un’elevatissima biodiversità, stimata in circa il 25% delle specie marine mediterranee. Molti organismi vivono nelle diverse parti della pianta, poiché trovano nutrimento e protezione.” Altra funzione importante è la riduzione dell’energia delle onde, utile alla riduzione dell’erosione delle coste. Per cui lo stato di salute delle praterie è un ottimo indicatore della qualità dell’ambiente marino. Dove la Posidonia è in buona salute anche il mare ei suoi ecosistemi lo sono.  Purtroppo negli ultimi 50 anni, a causa dell’azione dell’uomo e delle varie forme di inquinamento, il Mediterraneo ha visto regredire del 30% le proprie praterie.

Il progetto LIFE SEPOSSO

Tra le varie soluzioni alla dispersione delle praterie marine, una delle più incisiva, è LIFE SEPOSSO, e a questo proposito Barbara La Porta ci spiega in cosa consiste: “È un progetto coordinato dall’ISPRA, insieme ai partner e ai numerosi attori coinvolti, che hanno verificato l’esito dei trapianti di Posidonia oceanica realizzati in Italia. Lo scopo è creare specifici strumenti atti a migliorare i futuri trapianti. Grazie a questo progetto, per la prima volta in Italia e nel Mediterraneo, è stato realizzato un monitoraggio nazionale delle attività di trapianto eseguite da oltre venti anni: 15 trapianti presenti in diverse parti d’Italia, per un totale di circa 30.000 m2di praterie restaurate. Inoltre, è stato possibile valutare se il ripristino di queste, danneggiate da opere e infrastrutture costiere, abbia permesso di compensare i danni subiti, recuperando la naturalità dell’habitat e le sue essenziali funzioni per l’ecosistema marino.”

Tiziano Bacci, ci racconta l’importante ruolo della tecnologia in questo progetto: “ Posidonia Web Platform, è una piattaforma che ha permesso di contribuire allo sviluppo della Digital Transformation dei processi di valutazione ambientale. In questo modo è stato possibile realizzare uno strumento di raccolta dei dati, legati sia alle opere che impattano sulle praterie di Posidonia, sia ai monitoraggi dei trapianti. Inoltre questo strumento tecnologico ha il merito di incrementare conoscenza e consapevolezza nei cittadini, rispetto alle praterie di Posidonia dei siti marini della Rete Natura 2000”.

Rispetto ai fattori che incidono negativamente sullo sviluppo di questa pianta, i due responsabili ISPRA, concordano sul fatto che: la pesca ricreativa e quella a strascico, illegale sui posidonieti, gli ancoraggi di imbarcazioni da diporto e di navi, l’abbandono dei rifiuti etc… siano le principali azioni dell’uomo a danno di queste praterie. Inoltre rispetto alle soluzioni ci dicono “I dati raccolti nel nostro progetto sono incoraggianti, poiché dimostrano che il ripristino di questo prezioso habitat attraverso attività di trapianto sostenibili ed efficaci, in sinergia con azioni di protezione e conservazione, non solo contribuirà al raggiungimento degli obiettivi nazionali ed europei per la biodiversità e per i cambiamenti climatici, ma favorirà anche il mantenimento e la sostenibilità di attività fondamentali per le aree costiere del nostro Paese come la pesca, il turismo e la crescita blu, in ottemperanza con le normative ambientali europee”

…lo stato di salute delle praterie è un ottimo indicatore della qualità dell’ambiente marino. Dove la Posidonia è in buona salute anche il mare ei suoi ecosistemi lo sono.