AMBIENTE E ENERGIA
Cronaca di un Pianeta in affanno
In un’estate all’insegna di tristi primati accadono anche piccoli miracoli
Nonostante gli scienziati ci stiano allertando da un po’ sulla preoccupante situazione del nostro Pianeta e l’impegno dei governi a porre rimedio all’azione antropica devastante, ...
lunedì 6 settembre 2021
Nonostante gli scienziati ci stiano allertando da un po’ sulla preoccupante situazione del nostro Pianeta e l’impegno dei governi a porre rimedio all’azione antropica devastante, il clima anche quest’estate non ha smesso di invitarci a un cambiamento radicale e imminente per salvarci. Infatti, l’innalzamento delle temperature ha reso il clima europeo di luglio 2021il secondo più caldo della storia. Il termometro del vecchio continente ha registrato circa 1,4 °C in più rispetto alla media degli ultimi 20 anni. Un aumento consistente che ha provocato non pochi danni alle riserve di ghiaccio, il mese scorso la Groenlandia e l’Islanda hanno perso un importante quantitativo di ghiaccio, per rendere l’idea si è sciolta una superficie ghiacciata grande quanto la Florida. La crisi climatica è fortemente connessa a un triste protagonista delle nostre estati, il fenomeno degli incendi che sta devastando ettari di zone boschive, nel territorio italiano e non solo. In uno studio pubblicato da WWF emerge che l’estensione, la frequenza e l’intensità degli incendi negli ultimi 50 anni è aumentata, a livello globale, del 15%. Le pagine di cronaca italiana ci hanno fatto toccare con mano le conseguenze dei “mega fires” in Sardegna, che hanno provocato la devastazione di 20mila ettari di territorio, ingenti perdite di biodiversità e l’evacuazione di circa 1500 persone. A livello globale il Canada, la Grecia, la Turchia e la Siberia hanno visto andare in fumo 3 milioni di ettari di foreste. In termini di CO2 i danni non sono incoraggianti, infatti dall’elaborazione di alcuni dati di Ener2Crowd.com e Green Vesting Forum, è emerso che per riuscire a compensare le perdite di tutti questi polmoni verdi saranno necessari investimenti che andranno dai 123 ai 246 miliardi di euro. La situazione italiana di mari e laghi fotografata da “Goletta verde e Goletta dei laghi” è a dir poco rosea, su un campionamento di 389 punti, 1 su 3 è risultato oltre i limiti di legge sulle coste e sui laghi, mentre il 58% delle foci dei fiumi sono inquinate.
Alcune regioni, come Sicilia, Lazio, Campania, Calabria e Lombardia sono responsabili dell’80% dell’inquinamento totale, a causa di impianti di depurazione obsoleti o inesistenti. Una preoccupazione denunciata dal rapporto Goletta è l’esistenza di 32 zone nelle quali da oltre 10 anni si rilevano alti tassi di inquinamento, sono state definite “fogne a cielo aperto”. Con questi dati alla mano Legambiente esorta l’utilizzo delle risorse europee del PNRR per riqualificare il sistema fognario italiano. L’Europa, in passato, ha ammonito e multato il nostro Paese per non aver adeguato il sistema di depurazione agli standard europei. Prendere in mano la situazione per salvare gli oltre 8000 km di costa e i 1500 laghi è doveroso, per la tutela delle persone e del nostro patrimonio turistico.
La resilienza della natura vuole insegnarci che nonostante la Terra si trovi in una situazione grave, possiamo ancora rimboccarci le maniche e salvarla. Mi piace pensare che i 17 nidi di caretta caretta, ora sotto la tutela di Legambiente, scoperti i giorni scorsi nel mare più inquinato d’Italia siano di buon auspicio per la rinascita di un Paese bello e maltrattato come il nostro.